Per la gestione delle comunicazioni nell’area gestita dal Consorzio PP.CC. dei Colli Fiorentini, con sede a Scandicci, oltre alla disponibilità dei ripetitori di zona e del ponte D-STAR IR5UBN, vista la morfologia del territorio, prettamente collinare, si è resa necessaria la sperimentazione di collegamenti in onde corte utilizzando le proprietà delle comunicazioni con antenne NVIS – Near Vertical Incidente Skywave.
Vediamo quindi un po’ di teoria, che non guasta mai…
Come sicuramente la maggior parte di noi sanno, la propagazione delle onde radio può avvenire per onda diretta, per onda riflessa dal suolo o per onda di cielo. Ciò dipende dalle frequenze usate, dal tipo d’antenna impiegato e dalla condizione degli strati ionosferici che si comportano, in particolare nel caso di una parte delle HF (da 3 a 10 MHz) come uno specchio per i segnali radio.
Esiste tuttavia una zona che normalmente non può essere collegata, dato che il segnale viene riflesso oltre, che prende il nome di Skip Zone.
Nelle bande HF le cose cambiano quando le antenne vengono montate in una configurazione diversa da quella classica. Normalmente, infatti, esse sono verticali, perpendicolari al terreno e più alte possibili, proprio per favorire i collegamenti a lunga distanza. Con l’antenna posizionata verticalmente il suo segnale viene trasmesso tangenzialmente al suolo, e quindi riflesso molto lontano dalla ionosfera.
Variando l’inclinazione dell’antenna rispetto al suolo, varia anche l’incidenza delle onde radio generate, l’angolo di riflessione ionosferica e di conseguenza la portata dell’apparato radio. Posizionando invece l’antenna parallelamente al suolo e ad una altezza di circa 0,2 λ dal suolo stesso, il segnale viene irradiato quasi verticalmente.Di conseguenza viene riflesso con un angolo acuto verso la terra, garantendo i collegamenti in un range che può variare da 0 a 400 km.
Il principale vantaggio del Sistema NVIS è che non necessita di ripetitori. Da qui deriva la sua migliore affidabilità soprattutto nei confronti di un ripetitore V/U perchè i segnali di quest’ultimo hanno una portata limitata e sono soggetti a guastarsi a causa degli sbalzi di tensione o delle condizioni atmosferiche.La portata degli apparati radio in HF può essere ottimizzata in funzione della necessità specifica. Questo è il motivo principale per cui, in molti Stati, le Onde Corte (HF) vengono impiegate normalmente per scopi di Protezione Civile, ed i mezzi mobili sono attrezzati con piccole antenne Loop NVIS.
Per operare in NVIS bisogna utilizzare bande che siano inferiori alla MUF locale, ovvero alla foF2. In questo caso i signali radio verranno riflessi dalla ionosfera in modo pressochè uniforme in un’area circoscritta ma senza zone di silenzio (skip zones).
La banda NVIS ottimale si ha :
- Se la foF2 supera i 7 MHz, potremmo fare QSO NVIS a breve distanza sui 40m e 80m.
- Se la foF2 sarà compresa tra 3.6 MHz e 7 MHz potremmo operare in NVIS solo sugli 80m e 160m.
- Se la foF2 sarà inferiore a 3.6 MHz la NVIS sarà possibile solo in 160m
Per le nostre necessità, quindi, dobbiamo non solo operare con antenne di questo tipo, ma anche riuscire ad essere omogenei nell’attrezzatura. Per questo motivo, nella riunione del Gruppo ARI-RE di Sezione del 30/09 abbiamo scelto di utilizzare una antenna a V invertita, come dallo schema sotto riportato.
Le dimensioni, per praticità, sono riportate da piedi/pollici in metri nella tabella qui sotto:
15′ | 4,572m |
25′ | 7,62m |
38′ | 11,5824m |
45′ | 13,716m |
Per avere la migliore omogeneità, seppure nella diversità delle situazioni operative, si consiglia caldamente di effettuare le prove con un massimo di 40W di potenza di uscita.
Nell’incontro del 7/10 vedremo quanti saranno gli equipaggi disponibili e quante postazioni potremo quindi attivare nella prossima esercitazione ARI-RE.
Cordiali 73 de Stefano IW5DPF